domenica 11 maggio 2008

Tremonti attacca banche e petrolieri

Roma - Situazione «difficile», quella dell’economia italiana: il tesoretto «non c’è», i conti «non sono buoni», e qualche sacrificio ci sarà, anche se a stare in guardia devono essere soprattutto «banche e petrolieri». Giulio Tremonti, ministro del Tesoro, registra con Lucia Annunziata la puntata in onda oggi su Rai Tre di «In mezz’ora». Nella sua prima uscita pubblica adopera toni preoccupati, va all’attacco dell’opposizione (definendo «una squadretta che va bene per l’allenamento» il governo ombra del Pd). Lancia un’offensiva inattesa contro gli istituti di credito e le imprese dell’energia, fa capire che per il varo del provvedimento sulla detassazione degli straordinari ci vorrà tempo e qualche trattativa col sindacato. Infine, mette in soffitta l’Alitalia pubblica evocata da Berlusconi: «un conto è fare campagna elettorale - chiarisce con freddezza - e un conto governare». Dunque, l’Italia deve affrontare una situazione difficile e non potrà contare su nessun tesoretto fiscale. «Posso escludere che abbiamo un tesoretto. L’andamento delle entrate fiscali non è buono e questo non perchè l’evasione da gennaio è ripartita. Basta guardare all’andamento dell’Iva sugli scambi interni che è negativo perché l’economia va male». Quanto alla finanza pubblica, anche lì c’è poco da gioire, anche se sembra esclusa una due diligence sui conti lasciati da Padoa-Schioppa: «Nei documenti dell’Ue c’è la parola “rischio” su tante voci, chiederemo di discutere i numeri di chiusura del 2007 e 2008, che purtroppo non sono buoni». Dunque, c’è aria di sofferenza. Chi dovrà fare i sacrifici? Tocca alle «banche e a chi incassa la rendita petrolifera, certo non ai poveri. Le banche - spiega il ministro - dovranno pagare qualcosa in più di tasse se non faranno pagare meno i mutui alle famiglie». Mentre per quanto riguarda i petrolieri Tremonti dice che «prendono più soldi perché è aumentato il prezzo» del petrolio, e dunque incassano una forte rendita a spese delle famiglie. Per ora, mistero sui possibili interventi, che probabilmente riguarderanno le accise sull’energia e in campo creditizio il settore dei mutui immobiliari. Tremonti conferma che il primo Consiglio dei ministri, a Napoli tra due settimane, discuterà dei tre provvedimenti indicati dal premier Berlusconi: abolizione dell’Ici sulla prima casa, detassazione degli straordinari e rafforzamento della sicurezza nelle città. Norme su cui ora «testi scritti non ci sono». Sull’Ici, «seguiremo lo sgravio già ipotizzato, e chiaramente castelli e ville non saranno compresi nel provvedimento. Ma poi - ha aggiunto - parleremo anche dei mutui». Per quanto riguarda invece la detassazione degli straordinari il ministro chiarisce che se ne dovrà trattare con i sindacati: «Su quel provvedimento dovremo discutere. Ma penso ci sia una logica di dialogo costruttivo da entrambe le parti». Certo che la detassazione partirà con molti limiti e gradualità: «ci sono vincoli europei, e abbiamo il terzo debito pubblico più alto del mondo», ricorda Tremonti. Infine, l’opposizione: un segnale di pace sulla riforma della Costituzione (la proposta Violante su cui si è discusso nella scorsa legislatura «è una buona base di partenza»). Una bastonata al Pd sul governo ombra: «è una cosa saggia» però sembra «una squadretta da allenamento. Ma serve anche quello...». Da Padova, il neoministro del Welfare Maurizio Sacconi dà ragione al suo collega. «L’eredità è pesante - dichiara - perché c’è una bassa crescita che peggiora tutti gli indicatori. A ciò si aggiunge la presenza di centri di spesa da verificare. Si è parlato di 7 miliardi di buco, il ministro Tremonti sta cercando di accertare queste spese non contabilizzate». Quanto alla previdenza, Sacconi ribadisce: «Non rimetteremo mano alla definizione delle età minime per andare in pensione. Anche se riteniamo che sia stato un errore farlo da parte del governo Prodi». Insomma, aumenta la spesa previdenziale, «ma sarebbe un errore se introducessimo instabilità nella disciplina pensionistica».


Roberto Giovannini

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