venerdì 11 gennaio 2008

Non ci fermerete!


Quante cose potremmo raccontare di ieri notte! Le immagini di Videolina e di Sky dicono già tutto. Il nostro silenzio vuole pesare sui responsabili di quello che è successo più di qualsiasi parola di condanna. Il nostro pensiero va solo a questa nostra Comunità. Questa squadra è veramente pronta a tutto! Anche a resistere alla carica di poliziotti e carabinieri, a cui era stato ordinato di consentire, anche con l'uso della forza più brutale, il passaggio dei ventiquattro camion carichi di spazzatura provenienti dalla Campania. Anche a restare, dall'inizio alla fine, padroni di se stessi, mantenendo la calma, senza scadere in alcun tipo di violenza. La canzone degli ZetaZeroAlfa prosegue dicendo "devi esserne all'altezza, devi esserne sicuro". Dopo ieri, nessuno, tra di noi, deve dimostrare più niente perchè l'ha già fatto sul campo: chi è finito in ospedale, chi è stato manganellato, chi è stato trascinato per le gambe e caricato sulla corriera diretta in questura, chi è svenuto per le percosse in testa e chi ha soccorso chi era in difficoltà. Quando assisti a scene come quelle di ieri, ritrovi il senso di tutto ciò che hai fatto, da quando hai iniziato a militare sino ad oggi e quel senso ha la forma di un'abbraccio tra due camerati e delle braccia levate verso la corriera della polizia con dentro i fermati dove, da uno dei finestrini, sventolava, invitta, la fiaccola della nostra lotta.

8 commenti:

AN Caravella ha detto...

... da IL TEMPO

L'Abruzzo si è detto disponibile ad accoglierne fino a 15mila tonnellate, mentre Emilia Romagna e Piemonte ne riceveranno 5mila a testa, anche se la provincia di Torino si è detta invece contraria. In Toscana ne arriveranno 4mila tonnellate, come anche nelle Marche. Nel Molise tremila, e mille in Calabria. E rispetto alle dichiarazioni dei giorni scorsi da parte di alcune delle amministrazioni regionali, è da registrare la disponibilità della Liguria, ne accoglierà un migliaio di tonnellate, mentre mercoledì si era detta contraria. Anche il Lazio darà un contributo, ma «la selezione avverrà a monte, nel territorio campano», ha precisato il presidente della Regione, Piero Marrazzo. Solo Lombardia e Veneto devono sciogliere la riserva ma si confida, rilevano le fonti del palazzo, che si raggiunga la «totale adesione». Ma la Lombardia è proprio la regione che potrebbe contribuire in misura maggiore a risolvere il priblema, vista le possibilità di smaltimento che ha la regione.
E in Sardegna, dove ieri è giunta la prima nave carica di rifiuti, c'è stato un braccio di ferro al porto di Cagliari fra i manifestanti che cercavano d'impedire lo sbarco e le forze dell'ordine. Alcuni militanti indipendentisti dell'Irs e di Sardigna Nazione, che dal pomeriggio presidiavano il porto Canale in attesa dello sbarco di 500 tonnellate di rifiuti, sono stati bloccati da carabinieri e polizia mentre cercavano di avvicinarsi alla nave con l'intento di impedire le ultime operazioni di ormeggio. L'imbarcazione è riuscita ad attraccare dopo circa tre ore di attesa in rada. Molti manifestanti si erano, infatti, sdraiati per terra per impedire «pacificamente» la discesa dei camion carichi di rifiuti. I 24 tir sono stati tuttavia fermi davanti ai cancelli del porto in attesa di partire alla volta dell'inceneritore situato nella zona industriale di Cagliari. I manifestanti sono stati letteralmente trascinati via dalla Polizia che dopo numerosi tafferugli, cariche e ricorrendo all'uso dei manganelli, li ha spostati per far passare i tir. I manifestanti si sono assiepati dietro i cancelli che cingono il molo. I 24 camion carichi di rifiuti campani sono poi riusciti a varcare il cancello d'ingresso del porto Canale di Cagliari, diretti all'area del termovalorizzatore di Macchiareddu, alla periferia del capoluogo sardo. Tra le urla della folla, gli automezzi hanno lasciato il molo Grendi, mentre alcuni manifestanti si sono accaniti contro l'esterno dei camion. Sul posto anche il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, e alcuni parlamentari di Forza Italia che hanno per ore tentato di portare avanti una difficile mediazione. Sul posto anche diversi consiglieri regionali dell'opposizione, una delegazione di Azione Giovani e il parlamentare di Forza Italia, Mauro Pili, rimasto leggeremente contuso durante i tafferugli. Intanto, continua la polemica politica tra il centrodestra, che chiede di non accogliere l'immondizia campana e il governatore Soru, che si appella alla Costituzione e alla solidarietà.

AN Caravella ha detto...

Napoli 11 gennaio – La Federazione Provinciale di Napoli di Azione Giovani esprime piena solidarietà ai militanti di Azione Giovani di Cagliari – affermano Alessandro Sansoni, presidente Provinciale di Ag e Pietro Foderini, dirigente nazionale Ag - ed al suo presidente Provinciale Salvatore Deidda caricati ed identificati dalla Polizia nel corso della manifestazione avvenuta nel Porto di Cagliari durante le operazioni di sbarco della nave “Italro-ro-three” carica di rifiuti provenienti da Napoli. Siamo infatti coscienti che le proteste dei militanti cagliaritani non erano indirizzate contro il popolo napoletano bensì contro l’inefficienza ed il malgoverno di Bassolino, Jervolino, Di Palma e della classe politica che li sostiene. Tra le molte colpe ascrivibili al centrosinistra oggi è possibile anche imputare la frantumazione del sentimento di solidarietà nazionale tra gli italiani, in quanto difficilmente le popolazioni delle altre regioni d’Italia saranno disponibili a svolgere quella necessaria azione sussidiaria in favore dei campani travolti dalla tragedia dei rifiuti. Questo perché gli attuali amministratori partenopei e con loro i signori della sinistra che controllano il governo nazionale sono completamente screditati agli occhi della gente che, dopo anni di promesse mancate e palesi inefficienze, non può più prestar fede alle rassicurazioni delle Istituzioni pubbliche in merito alla non rischiosità dei rifiuti campani.”

AN Caravella ha detto...

RIFIUTI: SOLIDARIETA' FINI A MANIFESTAZIONI AN IN SARDEGNA =



Roma, 11 gen. - (Adnkronos) - Stamane il presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, ha telefonato a Mariano Delogu, Coordinatore Regionale del Partito, per essere informato in dettaglio su quanto era accaduto ieri sera in occasione delle manifestazioni che erano state indette da Alleanza Nazionale e Azione Giovani per contestare la decisione unilaterale ed immotivata del presidente Soru che ha autorizzato, senza richiedere parere ad alcuno, il trasferimento di ingenti quantitativi di rifiuti dalla Campania alla Sardegna.

Dopo aver sentito come si erano svolte le manifestazioni (del tutto scevre di qualsiasi forma di violenza) -informa una nota- e quali erano state le fondate motivazioni che le avevano determinate, Fini ha chiesto a Delogu di significare a tutti i partecipanti il suo personale apprezzamento e la sua sentita solidarieta'.

In particolare, Fini e' stato lieto di apprendere che le lesioni riportate da due giovani sono risultate assolutamente lievi e che tutti coloro che erano stati accompagnati in Questura per essere identificati, sono stati immediatamente rilasciati.

AN Caravella ha detto...

di Mauro Lissia - La Nuova sardegna
Sbarcano i tir pattumiera, 8 ore di guerriglia
Scontri e lacrimogeni, 30 denunce Feriti militanti di An e Irs, Pili contuso
Dopo le 23 i camion hanno potuto raggiungere il Tecnocasic ma i tafferugli sono proseguiti
CAGLIARI. Scontri, blocchi forzati, una battaglia tra forze dell’ordine e indipendentisti andata avanti fino a
notte fonda con qualche contuso e momenti di alta tensione in un’atmosfera ammorbata dall’odore acre
dell’immondezza. La ‘Italroro three’ è attraccata alle 18,30 proveniente da Napoli, due ore e mezzo in ritardo
rispetto al programma. Ed è stato come spalancare un cassonetto sotto il sole d’agosto. Settecento tonnellate
di rifiuti napoletani, raccolti nelle strade e stipati negli autocarri così com’erano. Ad accoglierla con ostilità
centocinquanta manifestanti decisi a vendere cara la pelle.
Alla fine lo sbarco è avvenuto, ma a caro prezzo. Alle due del mattino di oggi, il bollettino di guerra riportava
questi dati: 40 persone portate in Questura, e tra queste il senatore di An Mariano Delogu, il consigliere
regionale dello stesso partito Antonello Liori, decine di militanti di Azione giovani, il movimento giovanile che fa
capo al partito di Fini, il leader di Sardigna Natzione Bustiano Cumpostu e numerosi indipendentisti. La polizia
avvrebbe denunciato una trentina di persone per resistenza a pubblico ufficiale. Poco prima delle due del
mattino, su richiesta dello stesso Liori, è arrivata un’ambulanza del 118 per assistere alcuni feriti, dopo gli
scontri durati otto ore.
Gran lavoro anche per i vigili del fuoco: tutti i mezzi sono stati impegnati per tutta la notte per spegnere decine
di incendi di cassonetti. Si calcola che almeno 50 contenitori di immondizia sono stati inceneriti a Cagliari,
secondo un percorso studiato a tavolino. Non c’è dubbio che le azioni vandalistiche siano questa volta
collegate all’arrivo della nave con i rifiuti napoletani.
Mezza giornata di guerriglia, dalle 15 alle 23, sotto gli occhi dei cronisti e gli obiettivi delle telecamere. Si sono
visti scudi, caschi, personale della sicurezza in assetto antisommossa, fermi e rilasci, persino una fuga
rocambolesca dal cellulare della polizia, protagonista il leader dell’Irs Gavino Sale. I manifestanti erano quasi
tutti dell’Irs e di Sardigna Natzione, pacifici nelle intenzioni dichiarate da Sale e da Bustianu Cumpostu. Ma
determinati a fermare lo scarico dei rifiuti e a rendere la vita difficile a polizia e carabinieri sino a notte inoltrata.
E’ stato il questore Giacomo Deiana a rallentare l’ingresso dell’Italroro al porto canale, c’era da valutare la
situazione. Quando al tramonto la sagoma color mattone della nave-discarica è apparsa nelle acque del porto
la tensione è salita alle stelle.
Ore 15. Usando una Volvo come ariete, un centinaio di indipendentisti forza il blocco della polizia ai cancelli
del molo Grendi, dov’era programmato lo sbarco. Nessun tafferuglio: dieci minuti dopo la banchina è un
bivacco attrezzato con bandiere e striscioni, mentre altri dimostranti entrano scavalcando la recinzione. Sale
incontra il parlamentare forzista Mauro Pili e con lui discute della protesta: la monnezza compatta tutte le forze
politiche. Cumpostu arringa l’esercito della protesta: «Soru si è inginocchiato, questa non è solidarietà alla
Campania ma puro servilismo».
Ore 15.30. Un gommone con a bordo rappresentanti di Alleanza Nazionale e la bandiera dei quattro mori
solca le acque del porto canale accolto dalle grida dei dimostranti: «Ecco la monnezza, albanesi, via gli
scafisti!». Cinque minuti dopo il natante ‘corsaro’ batte in ritirata inseguito da un motoscafo della Guardia
costiera.
Ore 16. Il presidente dell’Autorità portuale chiede di incontrare Sale e Cumpostu, quale sarà il tono della
protesta. Lo rassicurano: «Non siamo violenti, siamo democratici».
Ore 17. Filtra una notizia d’agenzia: da Napoli altre due navi in partenza per la Sardegna. Più tardi la smentita:
revocate.
Ore 18.15. La Italroro di avvicina e mentre la polizia prepara i cordoni di sicurezza parte l’ordine di Sale:
presidiare le bitte. I manifestanti vogliono impedire alla nave di agganciare le gomene per l’attracco.
Ore 18.27. La nave si avvicina alla banchina tra i fischi e gli slogan: «A fora, a fora, indipendenzia». Primi
tentativi di forzare i blocchi della polizia, con gli agenti disposti a schiera. Un poliziotto incassa gli spintoni e
ribatte a un manifestante: «Non sei solo tu padre di famiglia...».

Ore 18.30. Due indipendentisti vengono immobilizzati e trascinati all’interno di un cellulare della questura. Gli
altri gridano «libertadi» e agitano le aste delle bandiere ma i manganelli restano nei foderi. Urla verso i cronisti:
«Non ho fatto nulla...».
Ore 18.54. E’ tornata la calma, i manifestanti occupano lo spazio destinato alla discesa dei mezzi, altri si
siedono sopra e attorno alle bitte. La polizia forma un cordone fra l’area di scarico della nave e il resto della
banchina. Gli indipendentisti vengono sollevati di peso e scaricati al di là del cordone di agenti, ma la maggior
parte gira attorno al muro dei container che circonda la banchina e torna dall’altra parte.
Ore 19.10. Insulti agli operatori della nave e proteste: «D’estate vengono a fare le vacanze in Sardegna e
d’inverno ci mandano la merda napoletana». Polizia e carabinieri continuano a sgomberare le bitte.
Ore 19.30. La polizia presidia lo spazio sotto il portellone della nave. Arrivano altri dimostranti: appartengono
al Fronte Nazionale, altri sbandierano vessili con la fiamma tricolore e la scritta Mussolini.
Ore 19.45. Qualcuno riesce a tagliare una gomena della nave, forse con un coltello. La fune viene trascinata
dai manifestanti, comincia un incredibile gioco della corda fra indipendentisti e forze dell’ordine. Cariche a
ondate, gente che corre in tutte le direzioni.
Ore 19.48. Ancora scontri a ridosso della Italroro, spintoni e cariche per allargare il campo sotto la nave. Nel
parapiglia il parlamentare Mauro Pili incappa in una testata sul naso. Perde il controllo e accusa un dirigente
della Polizia di Stato: «Queste cose le ha imparate alla scuola di polizia?» gli urla rosso in viso. La tensione
sale. I leader indipendentisti parlano animatamente al telefonino, chiedono che a Soru venga suggerito di
desistere, di rispedire l’immondezza in Campania: «Noi sardi siamo immondezzai umani, ormai. Ma non finisce
qui, la pagherà».
Ore 20.50. Nuova carica della polizia, si vede qualche manganello. Volano botte e spintoni, i manifestanti
retrocedono di corsa davanti agli scudi dei ‘celerini’. Grida e concitazione: «Portatela a casa di Soru, quella
monnezza». Qualcuno corre verso la prua della Italroro, forse l’intenzione è di tagliare una gomena.
Inseguimento della polizia e ritorno.
Ore 21.20. Agli ingressi del porto centinaia di persone accalcate, compresi alcuni parlamentari - si vedono
Piergiorgio Massidda e Salvatore Cicu di Forza Italia - indipendentisti e curiosi. Ma nessuno può passare, c’è il
timore che l’esercito della protesta s’ingrossi. La polizia e i carabinieri continuano a caricare a ondate, un
giovane dimostrante, Marcello Fadda, si preme un fazzoletto insanguinato sulla fronte. Il questore ordina pause
e ritorni di fiamma, il progetto è separare l’uscita dei camion dallo spazio occupato dai manifestanti.
Ore 21.30. Finalmente si apre il portellone, fra grida e nuovi tentativi di blocco. Ma gli autocarri carichi di
immondezza restano all’interno della grande nave, in attesa che vengano stabilite condizioni di sicurezza sulla
banchina.
Ore 22.51. Dopo una lunga attesa strategica parte l’ordine: escono i Tir, uno dopo l’altro. Sono ventidue e
sfilano nel corridoio umano realizzato dalle forze dell’ordine. Gli indipendentisti corrono in tutte le direzioni,
cercano di fare blocco per evitare che i mezzi raggiungano la strada che li condurrà all’inceneritore industriale
del Tecnocasic. Partono lacrimogeni verso la folla dei manifestanti, che tiene le mani alzate e grida slogan di
protesta.
Ore 23. Compare il sindaco di Cagliari Emilio Floris, comunica al cellulare con il ministro degli interni Giuliano
Amato, lo informa sulla battaglia del porto canale.
Ore 23.15. I Tir sono in coda, dalla nave ai cancelli del porto. Ma i manifestanti si sono accovacciati all’uscita e
impediscono il passaggio. Nei tafferugli la polizia trascina Gavino Sale e altri due indipendentisti all’interno di
un cellulare, ma il leader dell’Irs sfonda a calci un finestrino e vola come un angelo sulla folla. Pochi minuti
dopo viene visto sotto braccio col sindaco Floris. Vengono portati via il consigliere regionale Antonello Liori e i
rappresentanti di ‘Azione Giovani’ Toto Sirigu e Salvatore Deidda. Per loro si parla di provvedimenti di fermo, la
polizia non conferma.
Ore 23.30. I camion passano e si allontanano sotto scorta verso il Tecnocasic. Applausi sarcastici della folla al
prefetto Salvatore Gullotta, ci sono anche gli ultras del Cagliari. Si parla di ragazzi pestati, il bilancio si farà
questa mattina.
Ore 1. C’è ressa di fronte alla Questura di Cagliari, dove si trovano almeno 40 persone. C’è qualche ferito,
arriva un’ambulanza del 118.
Ore 1,30. I vigili del fuoco di Cagliari sono impegnati a spegnere l’incendio di almeno 50 cassonetti.

AN Caravella ha detto...

Rifiuti, Gasparri: Con Soru Sardegna pattumiera
11 gennaio 2008

Con Soru la Sardegna diventerà la pattumiera di Bassolino. Non usa mezzi termini, Maurizio Gasparri, per bocciare la decisione del governatore Soru di accogliere nell'isola i rifiuti campani.


"I giovani militanti della destra ieri a Cagliari hanno voluto esprimere la rabbia di chi contesta una politica come quella di Soru che ha portato alla chiusura di impianti e di aziende in Sardegna, al divieto di sviluppare l'industria turistica, ma poi vuole trasformare la Sardegna nella pattumiera privata di Bassolino" Così Gasparri dell'ufficio politico di An.

Il parlamentare ha anche espresso solidarietà al presidente provinciale di An di Cagliari, il consigliere regionale Antonello Liori, "che ha subito insieme ai militanti di Azione Giovani cagliaritani - afferma Gasparri - ingiustificate percosse la scorsa notte per aver contestato il trasporto di rifiuti campani in Sardegna".

"Le scelte di Soru sono inaccettabili perchè è Bassolino che si deve assumere le proprie responsabilità. Ma del resto il presidente della regione campana gode di una incredibile impunità. La procura di Napoli si occupa di vallette - conclude Gasperri - invece di seguire il consiglio del direttore Feltri che giustamente invoca le manette nei confronti di quanti hanno devastato la Campania".

AN Caravella ha detto...

pag. 2 - IL SARDEGNA
La giornata. Gli indipendentisti dell'Isola contro i rifiuti della Campania. Scontri al porto di Cagliari
Undici regioni in soccorso di Napoli
ma la Sardegna si ribella al pattume
Valentina Lo Bianco
Scontri tra polizia e manifestanti al Portocanale di Cagliari. È l'ultimo atto dell'inferno campano che
ora ha conseguenze pratiche e politiche, anch e o l t r e m a r e . I sa r d i s i ribellano alla decisione di
Renato Soru e scoppia la rivolta. L'Isola è stata la prima a rispondere positivamente all'appello del
Governo in merito all'emergenza rifiuti. E non solo a parole, visto che ieri è sbarcato al Porto Canale
di Cagliari il primo dei due traghetti carichi di immondizia. Inizialmente sembrava che la spazzatura
dovesse sbarcare ad Olbia. Probabilmente la notizia sbagliata era stata data volutamente per evitare
le manifestazioni di protesta. Che, invece, puntualmente ci sono state. Circa un migliaio di persone
hanno presidiato la banchina del Porto Canale in attesa dell'arrivo della nave. Lo sbarco era previsto
per le 16, ma ci sono volute circa tre ore in più perché il mezzo attraccasse. Una parte dei manifestanti
è riuscita ad entrare dentro il porto, mentre un altro gruppo altrettanto numeroso è rimasto fuori dai
cancelli. Ad aspettare in banchina esponenti dell'Irs di Gavino Sale e gli Indipendentisti di Bustianu
Cumpostu. Più oltre anche alcuni appartenenti di Azione Giovani, il deputato Fi Mauro Pili, il
coordinatore dei Riformatori Michele Cossa e tanta gente comune. La polizia, in tenuta antisommossa,
ha tentato di placare gli animi ma la tensione ha avuto la meglio. Lancio di lacrimogeni,
cariche, manganellate contro i manifestanti, fermati alcuni degli esponenti indipendentisti. Il
Governatore Soru ha richiamato i sardi alla solidarietà con un appello lanciato attraverso una tv locale:
«Non dobbiamo avere paura di dare una mano o di raccogliere le buste d’immondezza di qualcun
altro. Dobbiamo essere incoraggiati a fare meglio noi, per essere più generosi nei confronti degli
altri». Atmosfera esplosiva, dunque, in Sardegna. E c'è anche il rischio che la protesta si estenda
nonostante altre Regioni, dopo la richiesta di Prodi, abbiano accettato il carico di rifiuti campani. Il no
categorico arriva solo dalla Lombardia e dal Veneto, ma anche per loro il premier auspica un
ripensamento. Dopo il sì di Renato Soru, anche l'Emilia Romagna offre il suo contributo alla causa.
Cinque mila tonnellate di rifiuti urbani saranno ripartiti tra il territorio di Modena e quello di
Bologna. «Siamo in condizioni di farlo - ha spiegato il Governatore Vasco Errani – senza mettere il
sistema in situazioni di criticità e nella massima sicurezza ». La stessa quantità di pattume arriverà in
Piemonte. Il governo marchigiano ha tentennato un po' sulle quantità fino ad arrivare all'accordo:
4mila tonnellate. Identico quantitativo per la Toscana. In Molise saranno stoccate 3mila tonnellate
di immondizia mentre l’Abruzzo ha dato la disponibilità a smaltire 100 tonnellate al giorno fino a un
massimo di 15mila tonnellate per un periodo di quattro mesi. Sia pur simbolico, arriva il contributo
anche da parte della Calabria. Saranno solo mille le tonnellate da smaltire nel territorio lucano.
Anche la Liguria, che inizialmente aveva detto no allo smaltimento, ha rivisto le sue posizioni e sta
valutando in quale sito far arrivare un migliaio circa di tonnellate.¦ A sostegno di Bassolino Iervolino
e dell'emergenza si schierano Emilia, Piemonte e Lazio con dei distinguo Resta il rifiuto categorico
della Lombardia e del Veneto ad accogliere anche un sacchetto di immondizia

AN Caravella ha detto...

da panorama.it

Rifiuti, sbarca in Sardegna un bastimento carico di… proteste
redazione Giovedì 10 Gennaio 2008 alle 18:57
4 commenti



Non nella mia discarica. I rifiuti di Napoli prendono il largo verso la Sardegna e, puntuali, anche le proteste dei cittadini sbarcano sull’isola. Il primo carico di quasi 500 tonnellate di immondizia è arrivato nel porto di Cagliari. La Regione amministrata da Renato Soru ha infatti accettato di aiutare la Campania nell’emergenza. Ma un centinaio di militanti di Irs-Indipendentzia Repubrica de Sardigna è sceso in piazza con lo slogan “Siamo diventati la discarica del Mediterraneo”, insieme ad alcuni membri di Azione giovani contrari all’arrivo della nave.

Gli indipendentisti hanno bloccato lo scarico dei tir della nave Tirrenia “Via Adriatico” sostenendo, notizia non confermata però né dalla prefettura di Cagliari né dalla Capitaneria di Porto, che il carico fosse misto di merci e rifiuti. Una seconda nave, “Italroro Three” della compagnia Di Maio lines di Torre del Greco è arrivata a Cagliari verso le 16 con altre 600 tonnellate di immondizia da stoccare nel deposito del Casic, nella zona industriale della città.

Nella notte dovrebbero arrivare due nuovi traghetti che trasporteranno sull’isola gli autocompattatori coi rifiuti solidi urbani. Intanto per domani è fissata una riunione straordinaria del Consiglio comunale di Cagliari per esaminare le ripercussioni provocate dall’arrivo dell’immondizia campana. Il sindaco Emilio Floris (Forza Italia) ha contestato la decisione “unilaterale” della Regione di offrire la disponibilità della Sardegna. Il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, ha precisato di “non aver mai dato la disponibilità all’arrivo dei rifiuti a Sassari, e quando ce l’hanno chiesto ci siamo fermamente opposti”. A Ozieri (Ss), nella cui discarica dovrebbero essere smaltiti parte dei rifiuti, si è svolta una manifestazione cui hanno partecipato un migliaio di persone.

Venerdì sei sindaci del sud della Sardegna si riuniranno sotto il palazzo del Consiglio regionale, a Cagliari, per un sit-in di protesta al grido: “La Sardegna non è una pattumiera”. I primi cittadini del capoluogo sardo e di Domusnovas, Siliqua, Teulada, Nuxis e Samassi sono contrari alla decisione presa dal presidente Soru, che, dicono, “si è inchinato agli ordini del premier Prodi, mettendo la Sardegna a disposizione dei rifiuti campani, come se la nostra regione fosse una discarica”.

Anonimo ha detto...

Solidarietà ai camerati di Azione Giovani Caravella. Un saluto da parte di Giuseppe e tutti i camerati di Sassari.