martedì 15 gennaio 2008

Botta e risposta con Repubblica

Il Belpaese
Camerati
di Alessandra Longo

I giovani camerati di An (così si chiamano ancora tra di loro) sono orgogliosi della performance cagliaritana messa in scena giovedì notte per impedire l’arrivo della spazzatura di Napoli. Se andate sul sito della locale Azione Giovani, troverete che l’attacco a Soru e lo scontro con la polizia hanno assunto dimensioni epiche. "Dopo quanto è successo, nessuno di noi deve dimostrare più niente perché l’ha già fatto sul campo. Chi è finito in ospedale, chi è stato manganellato, chi è stato trascinato per le gambe e caricato sulla corriere diretta in Questura". Si sentono eroi, ricevono anche i saluti romani dei colleghi della Campania che condividono le loro ragioni. Le polemiche di queste ore non li sfiorano: "Se assisti a scene a come quella a cui abbiamo assistito noi, ritrovi il senso di tutto ciò che hai fatto da quando hai iniziato a militare fino ad oggi, e quel senso ha la forma di un abbraccio fra due camerati e tante braccia levate verso la corriera della polizia". Gott mit uns.

Noi rispondiamo così...

GOTT MIT UNS? L’articolo di Repubblica a firma di Alessandra Longo è sicuramente apprezzabile se non fosse che l’ultima citazione non sia compatibile con quello che noi siamo veramente o meglio quello che non siamo. Di certo non siamo nazisti né abbiamo simpatie per essi. Calzante sarebbe stato di certo il motto “Fortza Paris” visto l’argomento e considerato il tenore dell’articolo comparso presso il nostro sito. Tutti insieme, un sentimento che in questo periodo sentiamo più che mai dentro il nostro cuore e dentro la nostra testa. Un sentimento d’appartenenza ad una comunità, ad un gruppo umano che in un momento difficile ha saputo rimanere unito senza tentennamenti.
Molto spesso gli opinionisti e giornalisti dicono che i giovani non sono interessati alla politica ma compiono contemporaneamente l’errore di ironizzare e dipingere negativamente gruppi e formazioni politiche giovanili che quotidianamente si nutrono di politica, impegno e sacrificio militante.
Non ci consideriamo eroi, è bene dirlo, perché non abbiamo compiuto chissà quale impresa stoica ma sicuramente questa vicenda conferma che dentro il nostro gruppo ci sono persone che credono veramente nei valori e nelle battaglie politiche che portiamo avanti.
Nessuno evidenzia che nell’articolo apparso sul nostro sito non contestiamo l’operato della polizia, degli agenti, dei carabinieri. Non abbiamo inscenato melodrammi né accostato l’accaduto al G8 (come qualche quotidiano ha fatto). Noi abbiamo celebrato quella manifestazione con un articolo per evidenziare come, nonostante la durezza dell’intervento delle forze dell’ordine, nonostante la permanenza prolungata al Porto canale, nonostante tutto quello passato, noi abbiamo continuato a rispettare la legalità, abbiamo rispettato il ruolo delle forze dell’ordine in quanto non abbiamo reagito né abbiamo dato prova di essere ostili ad essi. Abbiamo dimostrato come un ragazzo di destra possa manifestare in totale tranquillità senza eccedere in vandalismo o isterie nefaste.
Il termine camerati? Un sogno sarebbe che un inviato di Repubblica venisse ospite presso la nostra sezione per verificare con i suoi occhi che quel termine non è usato per un puro esercizio nostalgico, ma per noi ha un significato interiore di grande valore e per questo motivo lo utilizziamo rarissime volte. Proprio perché ha valore all’interno della nostra comunità, ha valore nei rapporti tra i militanti. Non abbiamo la volontà di svilirlo utilizzandolo all’esterno e se in questa occasione l’abbiamo fatto è perché la nostra comunità ha superato una prova di maturità.
Solidarietà a Soru? Noi non siamo coinvolti negli episodi di violenza e vandalismo. Noi siamo andati alla manifestazione ma abbiamo preferito allontanarci in quanto non concepiamo il vandalismo e la violenza come azione politica. Non distruggeremo mai la nostra città. L’amiamo troppo. Il Governatore? Non solidarizziamo con colui che se ne frega delle Leggi regionali e decide che in Sardegna possono arrivare tonnellate di spazzatura senza la benché minima notizia di cosa ci sia dentro i container. Non solidarizziamo con il Governatore Soru perché non ha avuto il minimo gesto di solidarietà verso i manifestanti che sono stati caricati il giorno prima al Porto canale ma ha detto che lo Stato doveva dare un segnale. Non abbiamo intenzione di solidarizzare con un Governatore che non sta solidarizzando con i campani e i napoletani perché se fosse il suo sentimento vero e pacifico, si sarebbe accertato e subito dopo avrebbe fornito le prove all’opinione pubblica, che in quei rifiuti non c’è niente di pericoloso. Avrebbe dovuto dire che se la Sardegna è un esempio per la raccolta e gestione dei rifiuti, quello campano è un problema nato anche per colpa dell’incapacità dei Governanti attuali. Pecoraio Scanio, Bassolino, Rossa Russo Jervolino. Avrebbe dovuto specificare che non si tratta di un’emergenza visto che è un problema di anni e anni. Avrebbe dovuto chiedere al Governo nazionale delle rassicurazioni sull’effettiva risoluzione dei problemi. Niente di tutto questo. Ha detto subito si, senza consultare alleati e opposizione, sindaci, presidenti di provincia. Nulla. Ha nascosto la sporcizia dei governi locali e nazionali del centrosinistra sotto (o sopra) il tappeto Sardegna. Non ha il benché minimo rispetto per chi si oppone alla sua politica. Sono tutti strumentalizzati e in malafede. Noi prendiamo atto di questo suo atteggiamento ribandendo un concetto “ Soru, Noi ti rifiutiamo”

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