sabato 19 gennaio 2008

Un bellissimo e istruttivo articolo sui rifiuti e sulla politica in Sardegna

Un articolo preso da un sito di un movimento, Sardegna e Libertà che fa parte del centrosinistra - vicino all'area sardista. Collegati al loro sito

Solidarietà sì, ma nella legalità
di Andrea Pubusa
17 Gennaio, 2008

Uno dei tanti paradossi nel tormentato sbarco dei rifiuti è che esiste una legge regionale (n. 6/2001) che espressamente lo vieta, ma il Presidente, il garante dell’autonomia regionale, è il principale artefice della sua violazione. Non mi sfugge che la legge sulla protezione civile (n. 225/1992) per l’attuazione di interventi di emergenza ammette che si provveda “anche a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente”. Ma tali provvedimenti devono essere sempre adottati nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento giuridico” e “devono contenere l’indicazione delle principali norme a cui si intende derogare e devono essere motivate.” Esse, infine, “sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, nonché trasmesse ai sindaci interessati affinché vengano pubblicate” nell’albo pretorio dei comuni.
Ebbene, a parte le riserve sulla legittimità costituzionale di un potere amministrativo in deroga delle leggi, quando la nave l’altra sera è giunta in porto, il Sindaco di Cagliari aveva avuto solo notizie radio TV. Ed allora, fino a prova contraria, lo sbarco della prima nave è avvenuta per via di fatto, perché non esisteva alcuna ordinanza di De Gennaro e comunque non c’è stata la comunicazione ai sindaci interessati né la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Di più e peggio: l’ordinanza non è stata adottata “nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento” e, dunque, anzitutto dei principi costituzionali. E’ stato violato sicuramente il principio costituzionale di autonomia. Infatti, la deroga con atto di governo che s’imponga anche alle autonomie significa che queste, dichiarato lo stato d’emergenza, non esistono. Non vi sembra troppo? Qui la deroga non è alle leggi, ma alla Costituzione e allo Statuto speciale (che è legge costituzionale). Questo non è ammissibile e non è detto nella legge 225/92. Non a caso l’ordinanza del Governo dell’11 gennaio scorso, che nomina il Commissario De Gennaro e gli delega i poteri di ordinanza, precisa che le ordinanze in deroga emanate da quest’ultimo devono essere assunte “d’intesa col Presidente della Regione”. E’ dunque quest’ultimo che deve farsi garante del rispetto della legge regionale e non deve dare l’intesa ove questa glielo vieti. E’ il caso sardo, stante l’art. 6 della L. n. 6/2001. Soru non poteva, dunque, dare l’intesa. Ma ammettiamo pure che anche la legge regionale sia derogabile. Tuttavia, Soru, in presenza dell’art. 6 della L.r. n. 6/2001, avrebbe dovuto, prima di dare l’intesa, convocare il Consiglio per informarlo (informando così anche noi sardi) e chiedere conforto e consenso a offrire un’intesa in deroga alla legge regionale. Sarebbe stata utile anche una delibera la Giunta. Una procedura di questo tipo, da svolgere in uno - due giorni, non avrebbe pregiudicato l’obiettivo e avrebbe rasserenato tutti noi. Del resto altre regioni hanno preso tempo per deliberare, senza pregiudicare alcunché.
In realtà, lo sbarco dei rifiuti è avvenuto in violazione delle leggi statale e regionale, senza atti formali. Siamo fuori dallo Stato di diritto e dalle garanzie che esso ci offre. E’ pericoloso. Oggi lo si fa per solidarietà, domani chissà… Su queste questioni non c’è destra o sinistra che tenga: dobbiamo essere tutti esigenti e fermi.
E la solidarietà? La fratellanza verso i cittadini della Campania dev’essere incondizionata e generosa. Deve svolgersi però nella legalità e col coinvolgimento delle istituzioni e dei cittadini. Altrimenti non è la solidarietà che interessa, ma l’ostentazione di essa ad altri fini.
E che dire poi dell’operato della Questura di Cagliari? Tutti in città (anch’io) fin dal mattino sapevamo di un SMS che invitava al raduno davanti a casa Soru. Ed allora perché la Questura non ha prevenuto l’assembramento? E la carica ai pacifici manifestanti del Porto industriale? E le bastonate alla cieca anche a pacifici e malcapitati cittadini, colpevoli solo di trovarsi nel posto sbagliato? Su queste questioni dobbiamo essere vigilanti: prefetto e questore devono sapere che abusi, superficialità o deficienze non saranno tollerabili

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